Ad Asti , mercoledì 8 marzo 2018, in un evento pubblico molto partecipato, sono stati presentati i progetti di cooperazione decentrata promossi, in Senegal, dal Comune di Asti:
- “Rafforziamo le donne contadine”, finanziato col Bando regionale “Piemonte&Africa – Anno 2017” dalla Regione Piemonte;
- “Percorsi creativi e futuri innovativi per giovani senegalesi e ivoriani“, progetto finanziato dal Ministero dell’interno di cui la Regione è capofila.
All’incontro erano presenti l’assessora regionale Cerutti e rappresentanti della Regione Piemonte, del Comune di Asti, CPAS Onlus, Consorzio Coala, PIAM Onlus, CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), ATIMA e ASAP, associazione di cittadini senegalesi.
L’esperienza del Comune di Asti è esempio di un percorso virtuoso sviluppato negli anni in collaborazione con l’associazionismo locale. Un impegno costante che ha permesso di allargare la rete dei soggetti che partecipano attivamente ai processi di cooperazione decentrata, proprio con quella logica di “sistema” che le politiche regionali stanno da tempo promuovendo. Cooperazione che, parallelamente, si collega alle politiche per l’immigrazione cercando di offrire risposte e testimonianze positive alla complessità del fenomeno. La presenza all’incontro di diversi richiedenti asilo e di associazioni che si occupano di migranti offre una prospettiva interessante anche di un loro possibile coinvolgimento in attività di comunicazione e sensibilizzazione della cittadinanza sui temi legati allo sviluppo e alla cooperazione.
Il progetto “Rafforziamo le donne contadine” si realizza in Senegal nella regione della Casamance e guarda al ruolo delle donne e alla loro emancipazione passando attraverso l’autonomia data dalla produzione del cibo e la formazione di circa 100 donne. In un continente come l’Africa , dove oltre il 60% delle donne svolge attività agricola, la formazione e l’assistenza tecnica alle donne contadine e all’agricoltura familiare possono davvero essere strumenti in grado di garantire prospettive e sviluppo locale. Sviluppo che vuole essere sostenibile, da qui la scelta di realizzare orti didattici e familiari con pratiche di agro-ecologia e permacultura per diffondere tecniche meno aggressive per l’ambiente e facilmente replicabili.